lunedì 29 settembre 2014

La realtà di un sogno

Lunedì scorso avevo l'impellente bisogno di andare al cinema.
Dopo la vicenda del sabato prima con le bambine, sentivo proprio la necessità di provare quest'esperienza, me la sentivo da dentro.

Mi sono subito assicurata di avere una zia che guardasse i figli per la serata e sono andata immediatamente a comprare i biglietti per l'ultimo spettacolo di quella stessa sera. Erano le 14 e già erano stati acquistati 56 biglietti... ma ce l'ho fatta!

L'ultima volta che ho provato a vedere un film di Miyazaki al cinema, era alla mostra di Venezia con Ponyo e il tizio in fila davanti a me ha preso gli ultimi due posti disponibili...mi sarei buttata da un ponte qualunque, visto che avevo fatto ben 4 ore di fila per l'apertura del botteghino!

Questa volta, però, mi sono mossa in tempo. Con grande soddisfazione e con il portafogli alleggerito di parecchio, carichi e contenti arriviamo al nostro posto in sala.
Dopo inesorabili 25 minuti di pubblicità, inizia il film.

Si alza il vento


Il cuore si alleggerisce ed è subito pronto ad assaporare ogni fotogramma di quello che da subito mi è sembrato un film da cui trarne un grande insegnamento.
Il mio viso si rinfresca, inebriato di quell'aria frizzantina della mattina, che dà un colore diverso all'erba, al cielo e alle nuvole.
Inizio a respirare.
Mi sento felice.
Mi sento viva.

In ogni momento, sento aumentare sempre di più dentro di me lo stupore e l'ammirazione per una cultura tanto affascinante come quella nipponica.
Voglio andare a vivere in Giappone.
Mi sorprendo malinconica e nostalgica.

In un attimo, l'Italia e gli italiani svaniscono. Non ci sono più le file storte e confusionarie agli sportelli della posta, la ressa alla fermata dell'autobus o anche al bar. Non c'è più il cretino che parla ad alta voce al cinema nella fila dietro di te.
C'è solo l'ordine giapponese, la voglia di andare avanti e la capacità di farlo, nonostante i disastri naturali o causati dall'uomo.
C'è un bambino e il suo sogno. E tu sei immerso nella sua fantastica storia: sei lui.

In 126 minuti trascorri una vita intera. Quando torni alla realtà, hai una voglia irrefrenabile di continuare a vivere, come hai fatto nelle due ore precedenti. Non vuoi perdere neanche un attimo.
La tua vita è un po' cambiata. In meglio.

Grazie, Maestro.

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