martedì 2 maggio 2017

"Devi tornare indietro con me". "Ma…indietro dove?" "Indietro nel futuro!"

Da ottobre 2015 la mia vita è cambiata radicalmente.
Il futuro è veramente arrivato per me.
Non avrò le scarpe autoallaccianti, non girerò su skateboard volanti, ma ho viaggiato nel tempo.
Ho ripercorso in pochissimo tempo tutta la mia vita. E non solo la mia.

Sono tornata per pochi istanti bambina ritrovando le mie Barbie, riesumando il vecchio minicabinato Galaxian e ascoltando i vinili ritrovati di Cristina d'Avena e Fivelandia compagnia bella; mi sono commossa trovando il diario adolescenziale di mio padre, quando conobbe mia madre, con tutte le sue riflessioni, le sue incertezze, le sue paure, tipiche di un ragazzo di 16 anni; mi sono sorpresa a sorridere rivedendo vecchie foto e i ricordi legati ad esse; ho inscatolato e messo via i vestiti piccoli dei miei figli e ho aperto e ripulito dei miei vestiti da piccola che Viola rimetterà presto...ho scelto di tenere degli oggetti per il loro valore affettivo, ho deciso di buttarne (molti) altri per la necessità di andare avanti nella mia vita. Ho pianto tanto, ho riso meno di quanto avrei voluto. Ho combattuto contro i miei mostri, contro me stessa e contro tutti.

Ho viaggiato nel passato, ma anche nel futuro: sono cresciuta tantissimo riuscendo a tacere quando non pensavo che ci sarei riuscita e facendomi valere quando era necessario che tirassi fuori la mia sicurezza.

Perché mi è successo tutto questo? Ho traslocato.

E non solo. Nei mesi successivi al trasloco, i miei figli hanno concluso dei cicli molto importanti della loro vita: Daniele ha finito il nido e Viola ha finito la scuola materna. Quindi, successivamente, con i cambi di classe, ho cambiato loro anche le scuole per la vicinanza. Mio marito ha cambiato sede di lavoro e dai 10 minuti da casa è passato a 50 minuti di metro per raggiungere la mitologica Eur Magliana. Anche il nostro rapporto e il rapporto con i figli è cambiato per riuscire a dare a tutti dei tempi di qualità, quando la quantità viene a mancare. Eppure ci siamo riusciti.

Da settembre scorso con le scuole nuove, molto molto vicine, abbiamo iniziato anche a camminare. Prima, come accade spesso a Roma, soprattutto dove è poco servita con i mezzi, ci si muoveva solo in macchina, mentre ora ho scoperto il piacere di muovermi a piedi. La mia media di passi giornalieri è schizzata da 2-3 mila a 8-9 mila! 


Con l'inizio dell'anno scolastico, sono iniziate anche le attività sportive ed extrascolastiche: Viola ha voluto continuare gli sport dello scorso anno, ovvero il basket e il nuoto, mentre per Daniele, che non aveva ancora mai fatto nulla per via della sua "piccinità" (lo posso dire?), avrei voluto fargli continuare il percorso musicale intrapreso al nido con il metodo Gordon, ma ovunque mi girassi non c'era compatibilità di orari e quindi stavo iniziando a cedere, quando, per un mio errore di valutazione (credevo fosse una lezione di musica), l'ho portato a fare una prova di Gioco Danza, una specie di propedeutica di danza classica per bambini dai 3 ai 5 anni. 
La maestra era quasi contraria a fargli fare la prova per via del fatto che non avesse ancora 3 anni compiuti (Daniele è di fine dicembre), ma alla fine si è convinta e alla fine della lezione è uscita invitandomi a continuare a portarlo a lezione, qualora avesse voluto lui, perché se ne era innamorata e poi perché il metodo Gordon seguito al nido aveva fatto il suo lavoro, preparandolo all'ascolto della musica, dei suoni e dei ritmi! Daniele ne è uscito molto soddisfatto e contento e ha voluto continuare ad andare, nonostante nel suo gruppo ci fossero tutte bimbe femmine più grandi. Per tutto l'anno ha avuto la voglia di andare e di essere continuativo nel suo lavoro ed è molto orgoglioso della sua "divisa", mezzepunte nere comprese. La foto è della lezione aperta di dicembre, in cui ci hanno mostrato, a noi genitori, il loro duro lavoro svolto fino a quel momento. Ancora non aveva sformato a dovere le scarpette per cui indossa dei calzini antiscivolo, ma grazie all'aiuto di Lidia (una bimba del corso) e di Viola che pazientemente hanno indossato le mezzepunte di Daniele per sformargliele, finalmente a febbraio è riuscito a indossarle senza fastidi. In particolare da Pasqua, stanno preparando il saggio e fervono i preparativi, tra ricerca degli abiti e delle parrucche!!! Non vedo l'ora che arrivi l'11 giugno!

Per quanto riguarda Viola, ha iniziato la prima elementare felicissima e con la sua immensa gioia di vivere che trascina chiunque, tanto che prima dell'entrata del primo giorno di scuola, aveva già fatto amicizia con due bimbe della sua classe e ci si è fatta anche le foto insieme :)
Per lei, vista la mia disponibilità di tempi non lavorando, abbiamo creduto fosse buono iscriverla al "modulo", ovvero al tempo corto, così da insegnarle anche la gestione dello studio (ogni giorno porta a casa i compiti e li deve svolgere tra il pranzo e le 16, orario di uscita di scuola della macchina da guerra che risponde al nome di Daniele) e per non farla affaticare troppo per farle fare anche gli sport.
Verso fine ottobre-inizio novembre, vedendo che la sua concentrazione non migliorava nei tempi e che stava potenzialmente creando una difficoltà nella sua crescita scolastica, io con mio marito ci siamo rivolti anche a una psicoterapeuta infantile, perché ci era venuto il dubbio che Viola avesse un disturbo dell'attenzione, senza iperattività. Sebbene non rientri pienamente nei canoni di una bambina con questo disturbo, abbiamo creduto giusto per lei con le maestre, di darle delle consegne meno lunghe, ma intense e abbiamo notato che l'atteggiamento naturale dell'adulto nel volerla spronare e incitare, nel momento della perdita dell'attenzione, ma anche quello di sgridarla quando proprio sembra che lo faccia di proposito, è deleterio per lei, tanto da chiudersi completamente e da non farle portare a termine il compito richiesto: quindi, lavorando molto di pazienza, la richiamiamo all'attenzione con più gentilezza e meno energia, magari facendole notare aspetti diversi del compito.

Per il resto del tempo, dopo il trasloco, abbiamo giocato, riso, pianto, Viola sbucciandosi le ginocchia (e non solo) ha imparato ad andare in bicicletta senza rotelle, Daniele ha tolto pannolino e ciuccio, regalandolo all'orso mascotte dell'albergo in cui andiamo l'estate. Abbiamo fatto feste, abbiamo mangiato tanto, abbiamo fatto tante torte!







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